Non è tempo di divisioni perché ora più che mai bisogna stare uniti e lottare per un obiettivo comune; ora è tempo di guardare avanti ed impegnare tutte le risorse a difesa dell’Ospedale, destra e sinistra, maggioranza ed opposizione, associazioni e forze di volontariato, movimenti culturali, cittadini tutti. La protesta a difesa dell’Ospedale ha rappresentato per Trebisacce un momento storico ed è riuscita per la prima volta a coalizzare tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio reagendo contro decenni di abbandono da parte delle istituzioni. grazie a tutti coloro che si sono impegnati, la protesta dei giorni scorsi ha raggiunto due risultati: sensibilizzare l’opinione pubblica, e rinviare al 2012 il termine per la riconversione di Trebisacce, (il 29 settembre l’annuncio ha riguardato solo sei Ospedali e non otto); la protesta popolare ha poi trovato uno sbocco a livello politico con le dimissioni di tutti i Sindaci dell’Alto Jonio; ed ai Sindaci che si sono dimessi va il sostegno e la solidarietà perché loro adesso hanno in mano la fiaccola della speranza con la speranza che si riesca a trovare nelle sedi opportune quell’ascolto ad oggi assente a tutti i livelli politico-istituzionali delle ragioni legittime della protesta dei cittadini dell’Alto Jonio. In assenza di risposte, però, invitiamo i Sindaci a revocare le dimissioni, perché l’Alto Jonio ha bisogno di Sindaci operativi, non di Commissari, per realizzare la secessione con la Basilicata portata avanti dal comitato promotore ed accolta con favore da tutta la popolazione dell’Alto Jonio di destra e di sinistra; infatti è l’unica speranza rimasta, anche alla luce delle ultime dichiarazioni sulla stampa dell’on. Dima, che dovrebbe rappresentare tutta l’area, e non solo Corigliano e Rossano. L’On. Dima deve sapere che saranno sottratti alla Provincia di Cosenza circa 500 posti letto per acuti, di cui 250 solo nell’area Jonica, il tutto a scapito delle periferie, quale alto Jonio; di conseguenza si avranno due ospedali, Rossano e Corigliano, a distanza di otto Km tra loro, ed a 20 Km da Acri, e l’Alto Jonio, area più estesa della Provincia, senza risposte nel raggio di 50-100 Kilometri, per i Comuni più interni. E allora la sua affermazione di “una sanità più vicina ai cittadini“ vale per Rossano e Corigliano, non per l’Alto Jonio, che perderà anche il diritto al ricovero ospedaliero per carenza di posti letto.
L’Alto Jonio ha diritto ad un ospedale Generale, perché ci sono i numeri e perché solo potenziando l’offerta su Trebisacce si riduce la mobilità passiva e con specialità appropriate si possono attrarre pazienti dalle Regioni vicine, importando così risorse economiche aggiuntive. Come mai allora si rinuncia a tale possibilità? Forse è vera la voce che i 30 posti letto di RSA proposti rappresentano il cavallo di troia per l’ingresso nel Presidio di Trebisacce di grosse lobbies di società private cosentine a cui si cederà tutto in gestione all’indomani della chiusura? Forse si è deciso di fare morire i pazienti in ambulanza, in attesa della ricerca di un posto disponibile? Oppure si è deciso di spendere i soldi della sanità in trasporti anziché in prestazioni sanitarie? Forse si vuole far gravare Il peso del piano di rientro solo sulla periferia della Provincia di Cosenza? Ci dobbiamo battere per un Ospedale Generale a Trebisacce, e chiediamo ai Sindaci dimissionari, un incontro per condividere proposte, percorso e azioni al fine di impedire il furto di posti letto all’Alto Jonio, perché ciò graverà comunque sulla gestione delle attività sanitarie, oltre che sicuramente sulla salute dei cittadini.
Attendiamo fiduciosi, intanto, la risposta dei Sindacati Confederali ai quali abbiamo rivolto richiesta per l’indizione di uno Sciopero Generale dell’arco jonico o dell’intera provincia di Cosenza.
Il Coordinamento delle Associazioni a difesa del presidio ospedaliero “Guido Chidichimo”
Dott.ssa Carmela Maradei