domenica 30 maggio 2010

Sato attuale e Prospettiva Futura della Sanità nell'Alto Jonio Cosentino

Trebisacce:29/05/2010
La Class Action è la strategia per difendere e tutelare l’ospedale. Sulla delicata questione della sanità nell’alto jonio cosentino un nutrito gruppo di associazioni di categoria,di volontariato di promozione sociale,sportive, si sono incontrati nella sala del Miramare Palace Hotel,sabato 29,per fotografare lo stato attuale e per capire la prospettiva futura che c’è sull’ospedale “G. Chidichimo”.” Un incontro-dibattito non per parlare di “aria fritta”, ma di cose reali supportati da dati certi per un’analisi della sanità nel territorio reale e qualificata”, ha così esordito il dottore Leonardo Odoguardi,cardiologo,nelle vesti di coordinatore. Ha ancora aggiunto che la nostra è una regione disastrata da un punto di vista sanitario e anche il territorio è orograficamente difficile. Ciò comporta il fatto che le popolazioni sparse nei comuni, soprattutto montani, trovano difficoltà a raggiungere in tempi brevi l’ospedale in caso di necessità.”Il taglio dei posti letto è diventato una ricetta!”, ha chiosato ancora dimostrando con dati certi che il numero dei posti letto sulla base della popolazione è di gran lungo inferiore a quanto previsto dalla legge. Abbiamo bisogno cioè di 540 posti letto e non di 350 in tutto compresi quelli per acuti. Abbiamo tutti i parametri e gli elementi per riuscire a riaverli. Con dati geofunzionali,indicatori e analisi di mobilità interna è intervenuto il dottore Francesco Laviola,dirigente medico Asp,che in modo dettagliato ha spiegato che è necessario e possibile contrastare la mobilità. “In termini relativi la comunità calabrese è quella che emigra di più,anche se un po’ è anche fisiologica”, ha affermato il dottore Raffaele Faillace,già direttore Generale della Sanità Regione Calabria.Ha proseguito con la relazione dimostrando che la sanità in calabria necessita di un riordino strutturale,ma anche organizzativo per poter garantire almeno i livelli essenziali di assistenza, partendo dal riordino degli ospedali pubblici e di quelli privati. Anche se il nuovo piano non è stato varato, a causa delle elezioni, tuttavia prevede la chiusura di cinque ospedali e l’individuazione di undici di riferimento. Lancia la proposta,Faillace, di coordinarsi e nominare un gruppo tecnico per redigere un documento di programmazione territoriale(anche la guardia medica vi rientra) e ospedaliero e di concerto con la conferenza dei sindaci è possibile incidere a livello regionale. Una proposta vincente e condivisa è venuta fuori dall’avvocato del Foro di Firenze,Gaetano Viciconte che ha indicato,dopo aver spiegato e analizzato il cambiamento dello stato sociale, la Class Action,quale azione collettiva prevista dalla legge,ma ancora una novità in Calabria, quale strumento di maggiore tutela per la salute anche contro la pubblica amministrazione e che coinvolge l’intero territorio. A condividere l’idea della brillante iniziativa anche il consigliere provinciale Giuseppe Ranù che ha sostenuto il bisogno di mantenere in vita l’ospedale nell’interesse dell’intero territorio e delle popolazioni e che è necessario un coordinamento con una sola ‘testa’ capace di non disperdere le tante energie positive e puntare anche sulla formazione dei sanitari e sull’accoglienza. Al dibattito sono intervenuti numerosi amministratori,operatori sanitari e cittadini.
Franco Lofrano

sabato 29 maggio 2010

Il quotidiano della Calabria del 29 maggio 2010

domenica 23 maggio 2010

Sanità nell’Alto Jonio Cosentino

sabato 22 maggio 2010

Cosenza: gemellino morto.

Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, in seguito al decesso di due neonati avvenuto presso l'Azienda Ospedaliera Santa Annunziata di Cosenza, ha disposto l'invio degli ispettori del Ministero nella struttura per verificare l’appropriatezza delle procedure effettuate e la gestione clinico assistenziale.
Il caso riguarda la nascita nell’ambulatorio di ginecologia dell’ospedale dell’Annunziata il 13 maggio, di un feto nato morto e dell'altro in fin di vita. I genitori avevano denunciato il ritardo con cui sarebbe stato disposto il parto cesareo, pur in presenza di problemi.
Sulla vicenda era intervenuta anche la Commissione di inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta dall’on. Leoluca Orlando, che aveva aperto un’indagine su un parto cesareo finito in tragedia.
Il Quotidiano della Calabria

sabato 15 maggio 2010

MARIARCA TERRACCIANO infermiera eroina

Morta l'infermiera che si era tolta 150 milligrammi di sangue al giorno per contestare il mancato pagamento degli stipendi nella Asl Napoli 1. Mariarca Terracciano dell'ospedale San Paolo aveva sospeso la sua singolare protesta - durata 3 giorni - il 3 maggio. Ma lunedi' e' stata colta da un improvviso malore mentre si trovava al lavoro. Dopo tre giorni di agonia e' deceduta e il marito ha deciso di donare gli organi. La 45enne lascia 2 bimbi di 10 e 4 anni

giovedì 13 maggio 2010

Sanita': al Cdm quattro regioni in deficit

I governatori e commissari straordinari di quattro Regioni che hanno problemi per il deficit sanitario sono stati ricevuti a Palazzo Chigi. C'erano Lazio, Campania, Calabria e Molise. Il governo, ha spiegato il presidente della Campania Caldoro, 'ha detto che le regioni con deficit sanitario dovranno aumentare le tasse fino al suo ripianamento'. Il ministro della sanita' Fazio ha riferito il no ai fondi Fas per le aree sottosviluppate per le quattro regioni. Queste potrebbero dunque, per ovviare a questa mancanza di fondi, essere costrette ad alzare le tasse. Fazio spiega il no: 'Il governo ha ritenuto di non dare il via libera alla richiesta di utilizzo dei fondi Fas per ripianare il deficit di quattro regioni. La motivazione e' che queste regioni non hanno dato garanzie ai tavoli di monitoraggio sia per quanto riguarda la certezza dei conti sia per quanto riguarda il fatto di avere avviato di processi di riqualificazione della rete assistenziale'. Non dando questo tipo di garanzie, specifica il ministro, 'si e' creata una situazione tale in cui non si puo' consentire di utilizzare i fondi Fas come un bancomat. In altre parole questi fondi devono essere utilizzati non certo per ripianare il deficit ma solo nel momento in cui le Regioni avranno dato concrete dimostrazioni di voler avviare processi di risanamento'. Fazio ha infine ricordato che per tre regioni, Campania, Lazio e Calabria, 'le responsabilita' non sono evidentemente degli attuali governatori ma dei governi precedenti'.
(ANSA) - ROMA, 13 MAG

mercoledì 12 maggio 2010

sabato 8 maggio 2010

Con De Rose, si apre una nuova stagione di speranza per l'ASP cosentina e per l'Ospedale di Trebisacce. La partenza del dott. De Rose con tagli agli sprechi, a cominciare dalla rinuncia alla propria auto blu, per poi interrompere alcune costosissime consulenze che hanno contribuito a dissanguare la sanità provinciale, ci sembra un atteggiamento virtuoso e diretto nella direzione giusta. A livello locale, le nostre associazioni, il Tennis Club A.J., ASSOPEC, Italia Nostra, Fidapa, Amici del Cuore, Trapezakyon, Misericordia, APS Vacanzieri e Medici Ospedalieri, constatano un altro cambiamento di rotta: quello dei sindaci, che finalmente convergono verso le nostre posizioni, espresse da tutti i documenti prodotti negli scorsi mesi di lotta.
Sarà stata la fine del loierismo a permettere, finalmente, un riallineamento dei primi cittadini con le volontà del popolo espresse dai cinquemila manifestanti dell'11 novembre scorso?
Comunque, meglio tardi che mai. Fortunatamente, le nostre associazioni, nel frattempo, non sono rimaste con le mani in mano, ed hanno già consegnato, alle mani del presidente Scoppelliti, una vasta ed esaustiva trattazione sul nostro ospedale, affinchè il lavoro di ripristino dei livelli essenziali di assistenza nell'Alto Jonio, sia facilitato e svolto con la massima celerità e senza più ambiguità. Auspichiamo che il presidente reggino, essendo presidente di tutta la Calabria, vorrà cogliere le nostre segnalazioni, provenienti dell’estremo nord, terra di confine con la Basilicata, anche come un momento di ricucitura dell’unità regionale, messa in discussione da un movimento secessionista generato dal malcontento per lo stato di abbandono subito ormai da troppo tempo.
A lui, ed al nuovo staff del dott. De Rose, chiediamo quindi, la revoca e l’annullamento della delibera-blitz 264 del 25 marzo 2010. Tale documento, di chiara impronta “elettoralistica”, rettificherebbe la precedente 87, aumentando rispetto ad essa, pretestuosamente il numero dei posti letto degli ospedali “amici”, alla faccia del contenimento delle spese previsto nel piano di rientro, ed in maniera vessatoria verso ospedali territorialmente indispensabili, come il nostro. sarebbe questo l’ultimo regalo che il Direttore Generale Petramala e la Giunta Loiero hanno fatto agli abitanti dell’alto jonio.
Che si riapra, ordunque, il nostro blocco operatorio, e che si restituisca ai sessantamila cittadini dell’Alto Jonio, il diritto alla salute, ponendo fine alla dittatura del clientelismo.
Italia Nostra, Fidapa, Amici del Cuore, Trapezakyon, Misericordia, Tennis Club A.J., ASSOPEC, APS Vacanzieri e Medici Ospedalieri