lunedì 25 gennaio 2010

Comunicato stampa

Avevamo ragione a preoccuparci per le sorti del Chidichimo di Trebisacce, e per l’incapacità della politica locale di reagire alla chiusura ormai prossima.
Le ultime dichiarazioni da parte del consigliere regionale Pacenza, evidenziano come la politica abbia perso un’altra occasione, forse l’ultima, per cercare di fare qualcosa affinché la struttura possa riprendere un ruolo come ospedale per acuti.
Le associazioni denunciano l’immobilismo totale delle istituzioni. In tutti questi mesi abbiamo mantenuto vivo il dibattito:
a) abbiamo discusso con l’opinione pubblica e con la politica pubblicamente, organizzando la grande manifestazione dell’11 novembre;
b) abbiamo elaborato un documento tecnico che prevede realmente il rilancio del Chidichimo in quanto vengono previsti dei reparti con posti letto per acuti;
c) abbiamo formalmente inviato tale documento a tutte le autorità preposte e competenti (tutti i 17 Sindaci dell’Alto Jonio, il Dir. Gen. ASP, il pres. prov. Oliverio, Il pres.reg. Loiero, e p.c. al Signor Prefetto), nonché una diffida legale per i rischi gravissimi a cui l’interruzione del servizio sottopone la popolazione.
Persistendo l’immobilismo, il 2 gennaio 2010, a Corigliano Calabro, abbiamo incontrato Loiero sollecitando un suo intervento sulla “questione ospedale”.
Il governatore ha incaricato il consigliere Pacenza di approfondire i materiali e le proposte delle associazioni, per elaborare un documento tecnico condiviso con le istituzioni .
A ciò è seguito un incontro tra l’on. Pacenza e le associazioni, dal quale è emersa l’esigenza di garantite prima le urgenze ed emergenze mediche, ma soprattutto chirurgiche, quindi il ripristino delle due sale operatorie, come prima dell’intervento dei NAS, ed almeno 80 posti letto, indipendentemente dalle specialità che si vorranno aggiungere.
Risulta inutile perseguire l’urologia vista l’esiguità dei casi trattati anche in mobilità, perché già presente in diversi presidi tra cui Corigliano e perché è già inserita nel nuovo ospedale della sibaritide. mentre sarebbero più funzionali ed utili altre specialità… (citiamo quali….compreso riabilitazione)
All’incontro è seguito un sopralluogo presso l’ospedale effettuato dalle associazioni e da Pacenza, in presenza del Sindaco di Trebisacce e dell’ing. Sosto dell’ASP. Dal sopralluogo è emerso chiaramente, con singolare sorpresa dei presenti, ma non delle Associazioni, che i lavori sono fermi e che comunque sono relativi ad una sola sala “cosiddetta di emergenza”, che nulla ha a che vedere con la riapertura delle due sale operatorie e con il reparto di Chirurgia. A tutto ciò la Politica cosa contrappone?
La confusione e l’indecisione all’interno della conferenza dei sindaci, denunciata dallo stesso Pacenza , per la verità di alcuni Sindaci, la non volontà di confronto con la proposta prodotta dalla società civile, ed in ultimo una proposta da parte dello stesso Pacenza che ci riporta indietro di 6 mesi.

Per il rilancio dell’ospedale è stato proposto il potenziamento dei servizi di base (cioè laboratorio, radiologia, dialisi) e del pronto soccorso, ed una inservibile specialità di urologia.
Se questo è il progetto per rilanciare il Chidichimo possiamo evitare qualsiasi sforzo, perché anche se non facciamo niente, succederà esattamente questo. Gli sforzi delle associazioni e della società civile, non contano nulla, per la politica? Vedremo.

Le associazioni di Trebisacce.

mercoledì 13 gennaio 2010

lunedì 11 gennaio 2010

sabato 9 gennaio 2010

Comunicato stampa delle Associazioni in merito al sopralluogo al blocco operatorio dell’ospedale “G. Chidichimo” in data 07-1-10


Tutto vero. Purtroppo. Quello che paventavamo riguardo l’intervento diristrutturazione del blocco operatorio del “Guido Chidichimo” diTrebisacce, corrisponde a realtà. I lavori avviati sono davvero per una sola sala operatoria. Servirà solo e soltanto al Pronto Soccorso. Affinché le promessepubblicamente annunciate dal Presidente Loiero possano adempiersi, invece, di sale ce ne vogliono assolutamente due.“Una specialistica chirurgica a Trebisacce”, questo ha dichiarato il presidente davanti alla sala gremita durante la presentazione del nuovo ospedale che sorgerà, un giorno, fra Corigliano e Rossano e questo è il pensiero del consigliere regionale Pacenza che abita a Trebisacce e che è stato delegato da Loiero a seguire le vicende del nostro ospedale. Quindi alle parole devono corrispondere i fatti ed oggi non sono tali. Se ciò fosse significherebbe la riapertura del reparto Chirurgia, quindi la salvezza del nostro ospedale. Manterrànno l’impegno? Hanno un solo modo per farlo: devono immediatamente finanziare anche la seconda sala, altrimenti è aria fritta. Il 7 gennaio, finalmente, le nostre autorità locali, regionali e comunali, prendendo pubblicamente atto della realtà oggettiva della situazione, si sono impegnate a segnalare e perorare le esigenze del nostro ospedale a Loiero. Solerzia e tempestività adoperate per noi, ma con grave ritardo. Come andrà a finire? A soli tre mesi dalle elezioni regionali? E’ una corsa contro il tempo. Sperando non sial’ennesima “falsa partenza”. Diamo fiducia ma la popolazione dell’Alto Jonio, intanto, deve sapere e ricordarselo quando va a votare a fine marzo. Noi non disperiamo. Inutile, in questa fase, rinvangare il passato, ed il tempo perduto, o pensare se è stato opportuno aver dato avvio a lavori parziali che, anche se terminati, avrebbero garantito solo la “dolce morte” della nostra struttura. Non soffermiamoci a riflettere che nei lavori del blocco operatorio, ad oggi, sono state investite realmente 300.000 euro, e che tutto è stato fermo per 15 giorni, per ferie. Altro che urgenza! Di questo passo, da qui alle elezioni, con una modica spesa, l’ASP potrebbe cercare di tenere a bada un elettorato deluso e tradito, illudendolo con dei lavori che, qualora non completati, lascerebbero il blocco operatorio devastato ed inutilizzabile… ed i nuovi padroni si troverebbero giustificati nel chiudere!Per cercare di essere ottimisti, occorre guardare avanti. E guardare lontano. Ed in quest’ottica, l’eventuale realizzazione di un reparto chirurgico specializzato, moderno ed attrezzato, legato ad una rete di altre eccellenze sul territorio, sarebbe un passo avanti, verso una sanità di stampo nazionale. Se così non sarà, faremo come gamberi e mazzancolle: l’ennesimo passo indietro dell’Alto Jonio. - Calabria, dacci un buon motivo per restare con te, non costringerci a saltare in Basilicata!
Le Associazioni di Trebisacce.