Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. (Paolo Borsellino)
giovedì 30 settembre 2010
mercoledì 29 settembre 2010
scopelliti: con lui anche le scope...litigano!
SCOPELLITI: dalla dichiarazione di oggi,alla presentazione del piano
sanitario, risulta:
a)ristretto mentalmente e pieno di pregiudizi se continua a dire che
le manifestazioni di trebisacce e cariati per il diritto alla salute è
strumentale
b)falso nel sostenere che il rapporto posto-letti e popolazione è
alto e quindi bisogna chiudere gli ospedali di trebisacce e caraiti
c)pavido e senza spina dorsale visto che non è in grado di affrontare
i poteri forti delle cliniche private e chiuderle
d)non rispondente alle indicazioni dello stato di diritto,visto che
priva i cittadiini di diritti essenziali ed inalienabili come la
salute
e)indegno di considerarsi calabrese se il calabrese vero è campanella
e chi come lui,lottando per la gente, si dimostra" audace,sognatore,
generoso,versatile” (Piromalli), essendo lui,invece, monocorde e
funzionale alle scelte del governo.
f)facendo un giro di parole sul suo cognome, egli è capace di far
litigare le scope e quindi non è per la pulizia morale di cui si vanta
ma per far restare l'esistente... qui potest capere capiat
Gianni Mazzei
sanitario, risulta:
a)ristretto mentalmente e pieno di pregiudizi se continua a dire che
le manifestazioni di trebisacce e cariati per il diritto alla salute è
strumentale
b)falso nel sostenere che il rapporto posto-letti e popolazione è
alto e quindi bisogna chiudere gli ospedali di trebisacce e caraiti
c)pavido e senza spina dorsale visto che non è in grado di affrontare
i poteri forti delle cliniche private e chiuderle
d)non rispondente alle indicazioni dello stato di diritto,visto che
priva i cittadiini di diritti essenziali ed inalienabili come la
salute
e)indegno di considerarsi calabrese se il calabrese vero è campanella
e chi come lui,lottando per la gente, si dimostra" audace,sognatore,
generoso,versatile” (Piromalli), essendo lui,invece, monocorde e
funzionale alle scelte del governo.
f)facendo un giro di parole sul suo cognome, egli è capace di far
litigare le scope e quindi non è per la pulizia morale di cui si vanta
ma per far restare l'esistente... qui potest capere capiat
Gianni Mazzei
16 Sindaci dell’Alto Jonio cosentino hanno annunciato le dimissioni nel corso della riunione pubblica che si è svolta nella sede municipale del Comune di Trebisacce alle ore 19,00 di ieri sera.
Il Sindaco, Arch. Mariano Bianchi, ha dichiarato all’assemblea di aver rassegnato le dimissioni al Consiglio Comunale di Trebisacce e formalizzerà tale volontà attraverso una conferenza stampa.
Il territorio dell’arco jonico è sempre più emarginato e abbandonato dalle istituzioni e dai mezzi di comunicazione, tutti gli sforzi che una massa enorme del popolo sta esprimendo in difesa dell’Ospedale di Trebisacce attraverso una protesta civile da domani, si spera, si sposterà sul tavolo politico istituzionale.
L’intero arco jonico non allenta la protesta e sta valutando assieme alle Associazioni e alle Organizzazioni Sindacali l’opportunità di indire uno sciopero generale comprensoriale da proclamare a breve
Il Coordinamento delle Associazioni
a difesa del presidio ospedaliero “Guido Chidichimo”
Il Sindaco, Arch. Mariano Bianchi, ha dichiarato all’assemblea di aver rassegnato le dimissioni al Consiglio Comunale di Trebisacce e formalizzerà tale volontà attraverso una conferenza stampa.
Il territorio dell’arco jonico è sempre più emarginato e abbandonato dalle istituzioni e dai mezzi di comunicazione, tutti gli sforzi che una massa enorme del popolo sta esprimendo in difesa dell’Ospedale di Trebisacce attraverso una protesta civile da domani, si spera, si sposterà sul tavolo politico istituzionale.
L’intero arco jonico non allenta la protesta e sta valutando assieme alle Associazioni e alle Organizzazioni Sindacali l’opportunità di indire uno sciopero generale comprensoriale da proclamare a breve
Il Coordinamento delle Associazioni
a difesa del presidio ospedaliero “Guido Chidichimo”
martedì 28 settembre 2010
Documento dei Sindaci dell’Alto Jonio
I Sindaci del comprensorio, unitamente ai consiglieri provinciali e regionali, esprimono viva preoccupazione per il rifiuto da parte del Presidente Scopelliti ad ascoltare le legittime istanze del territorio in ordine alla paventata chiusura dell’ospedale di Trebisacce e completo abbandono delle popolazioni.
Manifestano, altresì, viva preoccupazione per la tensione ed il nervosismo diffuso sul blocco da parte di migliaia di cittadini che in modo spontaneo si ritrovano, quotidianamente, per protestare civilmente e per rivendicare il diritto alla salute.
Pur comprendendo e condividendo la necessità di riorganizzare il sistema ospedaliero della Calabria, ritengono che la proposta formulata sia fortemente penalizzante per l’Alto Jonio cosentino, ove, non vengono garantiti, neanche, i Livelli Essenziali di Assistenza.
Il blocco stradale della S.S. 106, annunciato spontaneamente dai cittadini, l’impossibilità dei ragazzi di raggiungere le scuole, l’impossibilità di garantire i servizi igienico-sanitari, la necessità di assicurare l’ordine pubblico, deve indurre il Presidente della Regione Calabria, ad aprire al più presto un confronto politico-istituzionale con il territorio.
A tal proposito, preannunciano la loro presenza a Catanzaro per il giorno 29 in occasione della presentazione del piano di rientro per manifestare civilmente il loro dissenso e garantire il diritto alla salute delle popolazioni coinvolte.
Un atteggiamento di ulteriore chiusura da parte della Giunta Regionale e del Presidente Scopelliti nei confronti delle popolazioni dell’alto Jonio cosentino, determinerà nelle prossime ore, come di già concordato dai Sindaci, la convocazione dei Consigli Comunali al fine di avviare le procedure per il passaggio alla Regione Basilicata.
Manifestano, altresì, viva preoccupazione per la tensione ed il nervosismo diffuso sul blocco da parte di migliaia di cittadini che in modo spontaneo si ritrovano, quotidianamente, per protestare civilmente e per rivendicare il diritto alla salute.
Pur comprendendo e condividendo la necessità di riorganizzare il sistema ospedaliero della Calabria, ritengono che la proposta formulata sia fortemente penalizzante per l’Alto Jonio cosentino, ove, non vengono garantiti, neanche, i Livelli Essenziali di Assistenza.
Il blocco stradale della S.S. 106, annunciato spontaneamente dai cittadini, l’impossibilità dei ragazzi di raggiungere le scuole, l’impossibilità di garantire i servizi igienico-sanitari, la necessità di assicurare l’ordine pubblico, deve indurre il Presidente della Regione Calabria, ad aprire al più presto un confronto politico-istituzionale con il territorio.
A tal proposito, preannunciano la loro presenza a Catanzaro per il giorno 29 in occasione della presentazione del piano di rientro per manifestare civilmente il loro dissenso e garantire il diritto alla salute delle popolazioni coinvolte.
Un atteggiamento di ulteriore chiusura da parte della Giunta Regionale e del Presidente Scopelliti nei confronti delle popolazioni dell’alto Jonio cosentino, determinerà nelle prossime ore, come di già concordato dai Sindaci, la convocazione dei Consigli Comunali al fine di avviare le procedure per il passaggio alla Regione Basilicata.
lunedì 27 settembre 2010
Mail di un cittadino Trebisacce che vive lontano
E' desolante vedere immagini come queste, non avrei mai pensato che si verificassero al mio paese.
Dove sono coloro i quali hanno sprecato e rubato tanto sulla malattia e la vita dei cittadini dell'alto Jonio?
Finite le elezioni finite le promesse come al solito?
Ci può ancora essere un piano di risanamento ospedaliero che non gravi sulla pelle degli ammalati.
Esprimo tutta la mia solidarietà verso una terra che ormai più fertile non è, divorata fino in fondo da un virus incurabile: la politica del malaffare
Dove sono coloro i quali hanno sprecato e rubato tanto sulla malattia e la vita dei cittadini dell'alto Jonio?
Finite le elezioni finite le promesse come al solito?
Ci può ancora essere un piano di risanamento ospedaliero che non gravi sulla pelle degli ammalati.
Esprimo tutta la mia solidarietà verso una terra che ormai più fertile non è, divorata fino in fondo da un virus incurabile: la politica del malaffare
domenica 26 settembre 2010
sabato 25 settembre 2010
L’Ospedale di Trebisacce non è mai stato un Ospedale della morte, ma sempre per la vita dei pazienti; i casi di malasanità sono successi in altri Presidi molto più a sud, e che probabilmente oggi si cerca di salvare ad ogni costo.
La chiusura del Presidio di Trebisacce, così come quella di Cariati e Praia a Mare, è immotivata dal punto di vista tecnico: i posti presenti nella Provincia di Cosenza sono in meno rispetto a quelli spettanti in base agli standard nazionali; infatti facendo dei semplici conti da massaia, se la popolazione della Provincia di Cosenza è pari a 734.445 abitanti, i posti letto spettanti sono in totale 2784 ( 3,8 x mille) di cui 2197 per acuti (3 x mille) e 587 (0,8 x mille) per postacuzie (Riabilitazione e Lungodegenza). I posti letto attualmente presenti nella Provincia di Cosenza, tra pubblico e privato, non superano i 2700. Quindi per la Provincia di Cosenza non necessita alcun taglio di posti letto, semmai una ridistribuzione tra tipologie e tra aree poiché sullo Jonio i cittadini di serie B dispongono solamente di 1,5 posti letto per mille abitanti mentre su altre aree i cittadini di serie A dispongono di circa 4,5 posti letto per mille abitanti,.
Infatti il fabbisogno di posti letto per l’area Jonica su 175.000 abitanti è pari a 524 posti letto per acuti e 140 per postacuti, per un totale di 664 posti letto. Da ciò si evince che nell’area Jonica mancheranno in totale circa 300 posti letto di cui 250 per acuti, che sommati ai posti letto sottratti ad altri Presidi quale Praia, San Marco, ecc. fanno circa 500 posti letto rubati alla Provincia di Cosenza; che fine faranno?
Il piano non è giustificato da un punto di vista economico perché altrimenti non si spiega come mai Ospedali con 2000 ricoveri, 100 parti, 60 interventi chirurgici all’anno e con un costo per ricovero altissimo (oltre 4100 euro a ricovero rispetto alla media aziendale che è di 3100 euro) restano aperti ed Ospedali come Trebisacce e Cariati con circa 5000 ricoveri a regime, 350 parti e 900 interventi chirurgici ed altri che costano meno si chiudono. Oltretutto come mai si rinuncia alla possibilità di poter recuperare circa cinque milioni di euro di mobilità verso Puglia e Basilicata, rischiando invece con la chiusura di Trebisacce di raddoppiare tale importo? o si pensa di risolvere il problema della mobilità con protocolli d’intesa con la Basilicata, che di fatto impediranno i ricoveri e quindi la libera scelta del cittadino? forse il governatore ha deciso di fare morire i pazienti in ambulanza, in attesa della ricerca di un posto disponibile? oppure si è deciso di spendere i soldi della sanità in trasporti anziché in prestazioni sanitarie?
Oltretutto sorge spontanea una domanda: se a Cosenza si sottraggono 500 posti letto, da qualche altra parte ne resteranno 500 in più, o no?
Forse il governatore Scopelliti ha deciso di far gravare Il peso del piano di rientro unicamente o prevalentemente sulla periferia della Provincia di Cosenza?
Forse i 30 posti letto di RSA proposti davvero rappresentano il cavallo di troia per l’ingresso nel Presidio di Trebisacce di grosse lobbi di società private a cui si cederà tutto in gestione all’indomani della chiusura?
Detto ciò la protesta dei cittadini dell’Alto Jonio è più che legittima in quanto a tutela del diritto alla salute, all’assistenza, alla libera scelta alla pari di tutti i cittadini italiani; infatti per legge i LEA oltre che essenziali, devono essere garantiti anche in modo uniforme sul tutto il territorio, e per questo è stata attivata la Class Action che a giorni darà le prime risposte ai cittadini dell’Alto Jonio.
Noi non siamo contro il cambiamento, ma vogliamo un cambiamento in meglio e non in peggio, con un piano razionale, comprensibile, oggettivo e basato sul fabbisogno delle popolazioni, e non su criteri campanilistici o di partito.
Alla luce di quanto detto, invitiamo tutte le istituzioni dell’area ex AS 3 di Rossano, a mobilitarsi ed associarsi alla protesta dei Sindaci e delle popolazioni di Trebisacce e Cariati per difendere il furto di circa 300 posti letto operato dal Commissario Scopelliti, ma invitiamo anche tutte le autorità istituzionali della Provincia di Cosenza a reagire perche è l’intera Provincia penalizzata di oltre 500 posti letto e tutto ciò graverà comunque sulla gestione delle attività sanitarie delle strutture interessate, oltre che sicuramente sulla salute dei cittadini.
Il Coordinamento delle Associazioni a difesa del Chidichimo
La chiusura del Presidio di Trebisacce, così come quella di Cariati e Praia a Mare, è immotivata dal punto di vista tecnico: i posti presenti nella Provincia di Cosenza sono in meno rispetto a quelli spettanti in base agli standard nazionali; infatti facendo dei semplici conti da massaia, se la popolazione della Provincia di Cosenza è pari a 734.445 abitanti, i posti letto spettanti sono in totale 2784 ( 3,8 x mille) di cui 2197 per acuti (3 x mille) e 587 (0,8 x mille) per postacuzie (Riabilitazione e Lungodegenza). I posti letto attualmente presenti nella Provincia di Cosenza, tra pubblico e privato, non superano i 2700. Quindi per la Provincia di Cosenza non necessita alcun taglio di posti letto, semmai una ridistribuzione tra tipologie e tra aree poiché sullo Jonio i cittadini di serie B dispongono solamente di 1,5 posti letto per mille abitanti mentre su altre aree i cittadini di serie A dispongono di circa 4,5 posti letto per mille abitanti,.
Infatti il fabbisogno di posti letto per l’area Jonica su 175.000 abitanti è pari a 524 posti letto per acuti e 140 per postacuti, per un totale di 664 posti letto. Da ciò si evince che nell’area Jonica mancheranno in totale circa 300 posti letto di cui 250 per acuti, che sommati ai posti letto sottratti ad altri Presidi quale Praia, San Marco, ecc. fanno circa 500 posti letto rubati alla Provincia di Cosenza; che fine faranno?
Il piano non è giustificato da un punto di vista economico perché altrimenti non si spiega come mai Ospedali con 2000 ricoveri, 100 parti, 60 interventi chirurgici all’anno e con un costo per ricovero altissimo (oltre 4100 euro a ricovero rispetto alla media aziendale che è di 3100 euro) restano aperti ed Ospedali come Trebisacce e Cariati con circa 5000 ricoveri a regime, 350 parti e 900 interventi chirurgici ed altri che costano meno si chiudono. Oltretutto come mai si rinuncia alla possibilità di poter recuperare circa cinque milioni di euro di mobilità verso Puglia e Basilicata, rischiando invece con la chiusura di Trebisacce di raddoppiare tale importo? o si pensa di risolvere il problema della mobilità con protocolli d’intesa con la Basilicata, che di fatto impediranno i ricoveri e quindi la libera scelta del cittadino? forse il governatore ha deciso di fare morire i pazienti in ambulanza, in attesa della ricerca di un posto disponibile? oppure si è deciso di spendere i soldi della sanità in trasporti anziché in prestazioni sanitarie?
Oltretutto sorge spontanea una domanda: se a Cosenza si sottraggono 500 posti letto, da qualche altra parte ne resteranno 500 in più, o no?
Forse il governatore Scopelliti ha deciso di far gravare Il peso del piano di rientro unicamente o prevalentemente sulla periferia della Provincia di Cosenza?
Forse i 30 posti letto di RSA proposti davvero rappresentano il cavallo di troia per l’ingresso nel Presidio di Trebisacce di grosse lobbi di società private a cui si cederà tutto in gestione all’indomani della chiusura?
Detto ciò la protesta dei cittadini dell’Alto Jonio è più che legittima in quanto a tutela del diritto alla salute, all’assistenza, alla libera scelta alla pari di tutti i cittadini italiani; infatti per legge i LEA oltre che essenziali, devono essere garantiti anche in modo uniforme sul tutto il territorio, e per questo è stata attivata la Class Action che a giorni darà le prime risposte ai cittadini dell’Alto Jonio.
Noi non siamo contro il cambiamento, ma vogliamo un cambiamento in meglio e non in peggio, con un piano razionale, comprensibile, oggettivo e basato sul fabbisogno delle popolazioni, e non su criteri campanilistici o di partito.
Alla luce di quanto detto, invitiamo tutte le istituzioni dell’area ex AS 3 di Rossano, a mobilitarsi ed associarsi alla protesta dei Sindaci e delle popolazioni di Trebisacce e Cariati per difendere il furto di circa 300 posti letto operato dal Commissario Scopelliti, ma invitiamo anche tutte le autorità istituzionali della Provincia di Cosenza a reagire perche è l’intera Provincia penalizzata di oltre 500 posti letto e tutto ciò graverà comunque sulla gestione delle attività sanitarie delle strutture interessate, oltre che sicuramente sulla salute dei cittadini.
Il Coordinamento delle Associazioni a difesa del Chidichimo
giovedì 23 settembre 2010
Sanita': Trebisacce; no chiusura, bloccata statale 106
Sanita': Trebisacce; no chiusura, bloccata statale 106
TREBISACCE (COSENZA), 23 SET - E' stata occupata da manifestanti, che protestano contro il Piano di rientro sul deficit sanitario, la statale 106 a Trebisacce.
I manifestanti - molti sono rappresentanti istituzionali tra cui il sindaco dell cittadina Mariano Bianchi e altri suoi colleghi della zona, consiglieri provinciali e regionali e tanti cittadini - temono la chiusura del presidio. Dopo avere dato vita ad un corteo, hanno occupato la sede stradale. La manifestazione e' pacifica. Sul posto ci sono carabinieri e polizia per il servizio d'ordine pubblico.(ANSA).
TREBISACCE (COSENZA), 23 SET - E' stata occupata da manifestanti, che protestano contro il Piano di rientro sul deficit sanitario, la statale 106 a Trebisacce.
I manifestanti - molti sono rappresentanti istituzionali tra cui il sindaco dell cittadina Mariano Bianchi e altri suoi colleghi della zona, consiglieri provinciali e regionali e tanti cittadini - temono la chiusura del presidio. Dopo avere dato vita ad un corteo, hanno occupato la sede stradale. La manifestazione e' pacifica. Sul posto ci sono carabinieri e polizia per il servizio d'ordine pubblico.(ANSA).
mercoledì 22 settembre 2010
”Salviamo la vita e l’ospedale di Trebisacce”
Per domani, giovedì 23 settembre, alle ore 9,00, verrà organizzata una manifestazione, con a capo i sindaci dell’Alto Jonio, indetta dal coordinamento dei rappresentanti istituzionali locali e delle associazioni del comprensorio, per protestare contro le decisioni sanitarie punitive contenute all’interno del nuovo piano sanitario e che, il prossimo 28-29 settembre, il commissario del governo regionale on. Scopelliti firmerà, decretando la chiusura del presidio ospedaliero dell’Alto Jonio.
E’ previsto un concentramento della popolazione in piazza della Repubblica a Trebisacce, che muoverà lungo via A. Lutri, Viale della Libertà, SS 106.
I rappresentanti istituzionali locali e delle associazioni invitano la popolazione di tutto l’arco jonico a una manifestazione di protesta.
L’evolversi della situazione è piuttosto incandescente per la valutazioni che il governatore della Calabria ha fornito sul presidio ospedaliero di Trebisacce e di Cariati, ignorando in maniera ignobile i fatti e i misfatti di malasanità della sua provincia reggina e delle altre brutte realtà sanitarie calabresi, che la stampa nazionale e i media hanno più volte denunciato all’opinione pubblica, a svantaggio del presidio ospedaliero Guido Chidichimo che è un nosocomio di confine.
ll sindaco Bianchi di Trebisacce assieme ai suoi colleghi di altri 30 comuni del basso e Alto Jonio cosentino ripropongono di presentare le dimissioni e di consegnare le fasce a Roma per una protesta istituzionale.
16 Comuni dell’Alto Jonio hanno già avviato la raccolta delle firme per avviare un referendum di secessione dalla Calabria ed essere annessi alla Basilicata, come gli articoli della Costituzione prevedono.
I Sindaci dell’Alto Jonio
E’ previsto un concentramento della popolazione in piazza della Repubblica a Trebisacce, che muoverà lungo via A. Lutri, Viale della Libertà, SS 106.
I rappresentanti istituzionali locali e delle associazioni invitano la popolazione di tutto l’arco jonico a una manifestazione di protesta.
L’evolversi della situazione è piuttosto incandescente per la valutazioni che il governatore della Calabria ha fornito sul presidio ospedaliero di Trebisacce e di Cariati, ignorando in maniera ignobile i fatti e i misfatti di malasanità della sua provincia reggina e delle altre brutte realtà sanitarie calabresi, che la stampa nazionale e i media hanno più volte denunciato all’opinione pubblica, a svantaggio del presidio ospedaliero Guido Chidichimo che è un nosocomio di confine.
ll sindaco Bianchi di Trebisacce assieme ai suoi colleghi di altri 30 comuni del basso e Alto Jonio cosentino ripropongono di presentare le dimissioni e di consegnare le fasce a Roma per una protesta istituzionale.
16 Comuni dell’Alto Jonio hanno già avviato la raccolta delle firme per avviare un referendum di secessione dalla Calabria ed essere annessi alla Basilicata, come gli articoli della Costituzione prevedono.
I Sindaci dell’Alto Jonio
domenica 19 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
venerdì 17 settembre 2010
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