Egregio Candidato alla Presidenza Regione Calabria
un gruppo di Associazioni culturali, sociali, sportive e di volontariato, qui presenti in qualità di rappresentanti della società civile, sentono l’esigenza di intervenire in questa manifestazione al fine di richiamare l’attenzione dei candidati alla Presidenza sulla problematica dell’Ospedale Guido Chidichimo di Trebisacce, che rischia di essere chiuso o fortemente ridimensionato. Le chiediamo pertanto di poter utilizzare 5 minuti del suo tempo prezioso per esporLe un problema vitale per le popolazioni dell’Alto Jonio; chi vi parla, Carmela Maradei della Fidapa, è stata delegata a ciò da tutte le Associazioni aderenti all’iniziativa.
Precisiamo innanzitutto che la stessa cosa sarà fatta con tutti i candidati alla Presidenza che si alterneranno sull’Alto Jonio.
La Regione Calabria con l’ultimo PSR tra l’altro individua l’ospedale di Trebisacce quale ospedale di Frontiera, essendo ai confini con la vicina Lucania e con l’Ospedale di Policoro.
Per l’Ospedale di Trebisacce però negli ultimi anni si è assistito ad un continuo depauperamento delle risorse umane, tecnologiche ed economiche, e recentemente anche strutturali.
Dal mese di Luglio scorso, infatti, a seguito di un intervento dei NAS, è stato chiuso il blocco operatorio e conseguentemente i reparti di chirurgia ed ostetricia/ginecologia.
A tutt’oggi, i lavori del blocco operatorio sono pressoché fermi nonostante la società civile senta forte la necessità di riavere al più presto i reparti chiusi.
Come sarà noto, in data 11novembre 2009 a Trebisacce si è svolta una grande manifestazione pacifica in difesa dell’Ospedale G. Chidichimo, a cui hanno partecipato oltre 5.000 cittadini del comprensorio; la manifestazione è stata organizzata da oltre 20 Associazioni con la finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni alla problematica.
A ciò sono seguite altre attività di sensibilizzazione, culminate nella produzione da parte delle Associazioni di due documenti che oggi le consegneremo per meglio poter valutare le nostre ragioni ben documentate.
Ragioni come Lei potrà capire che non sono per nulla campanilistiche ma basate su fatti concreti, di cui ne cito solo alcuni:
1. Nel 2006 nell’area del Distretto di Trebisacce i P.L. erano circa 180, pari a 3 posti letto x 1000 abitanti
2. La chiusura della Clinica acreditata di Sibari ha eliminato 100 posti letto;
3. Nel luglio scorso, in un area di circa 60.000 abitanti i PL del Chidichimo erano 70, che per 60.000 abitanti fanno 1,16 posti letto per mille abitanti, ed attualmente si è vicino allo zero %.
4. In altre realtà si dispone di oltre 5 posti letto x 1000 abitanti.
5. La “Fascia Jonica” ha una sua peculiare identità geografica e distribuzione comunale che non può essere "diluita" con Cosenza o con l'area del Pollino ne tanto meno con la “fascia tirrenica”.
6. L'ospedale di Trebisacce raccoglie l'utenza di 17 comuni, con 60.000 abitanti, in prevalenza disagiati per viabilità in quanto montani (700-1000 m. s.l.m) e che distano a loro volta da Trebisacce fino a 50 chilometri;
7. L'ospedale di Trebisacce, da un punto di vista strategico si trova ai confini con la Regione Basilicata dove opera un buon ospedale a Policoro, di facile accesso per viabilità e vicinanza.
8. Occorre tener ben presente che il nuovo ospedale della Sibaritide, di là da venire non sarà
certo in grado di soddisfare la domanda di ricovero per acuti della zona con i suoi 350 p.l..
9. Nella fase attuale a maggior ragione non si può procedere a politiche di strisciante dismissione
di reparti e di attività come purtroppo sta accadendo; ciò infatti crea una situazione molto rischiosa da un punto di vista assistenziale per i residenti ed una immediata negazione dell'assistenza ai cittadini, come gli ultimi due recenti episodi di parto testimoniano.
10. La situazione attuale vede un numero di posti letto effettivamente attivi pari a circa 300 per l’intera area della fascia Jonica e solo 28 per Trebisacce, e ciò si configura come una vera e propria grave deficienza che non garantisce i livelli essenziali di assistenza.
11. Se parliamo di produttività l’Ospedale di Trebisacce non stava meglio ma neanche peggio rispetto ad altre realtà dell’Azienda o della Regione.
Alla luce delle considerazioni esposte, le associazioni, in coordinamento tra di loro in difesa dell’Ospedale di Trebisacce, nel suo programa, Le chiedono per il Chidichimo di:
1. Salvaguardare comunque il ruolo di ospedale di Frontiera, per il contenimento della mobilità passiva verso Basilicata e Puglia, ma anche di ospedale che serve una vasta area Montana di riferimento.
2. Riaprire il Blocco operatorio, dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e della Chirurgia generale ripristinando l’esistente prima dell’intervento dei NAS;
3. Potenziare l’esistente e riorganizzare tutto il sistema di emergenza territoriale, pur tenendo conto del sistema di rete e nel rispetto dei LEA.
4. Individuare in funzione della mobilità passiva eventuali specialità aggiuntive di cui Le forniamo una proposta di massima già inviata alle istituzioni.
Tutte le Associazioni aderenti intendiamo perseguire con fermezza e determinazione, l’obiettivo di tutela del Diritto alla salute anche dei cittadini dell’Alto jonio, nel rispetto dei livelli essenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dalla normativa.
Questo può essere raggiunto con una programmazione che tenga conto delle reali esigenze dei territori interessati, e le popolazioni dell’alto Jonio pretendono ormai chiarezza sul destino della sanità nell’Alto Jonio.
La società civile che rappresentiamo si aspetta pertanto non promesse, ma un impegno politico-programmatico chiaro, forte, concreto, inequivocabile ed urgente teso a ripristinare le sorti del Chidichimo, atteso che da più parti della società civile echeggia un sentimento sempre più forte di sfiducia nella politica che se dovesse sfociare naturalmente in una forma di astensione spontanea dal voto, potrebbe rappresentare un ulteriore diritto negato per le popolazioni dell’alto Jonio.
Nel consegnarle copia dei due documenti citati, La ringraziamo per la cortese attenzione augurandole buon lavoro.
F.to Le Associazioni aderenti