domenica 28 febbraio 2010


documento delle associazioni aderenti da sottoporre ai candidati regionali in tour nell'Alto Jonio

Egregio Candidato alla Presidenza Regione Calabria
un gruppo di Associazioni culturali, sociali, sportive e di volontariato, qui presenti in qualità di rappresentanti della società civile, sentono l’esigenza di intervenire in questa manifestazione al fine di richiamare l’attenzione dei candidati alla Presidenza sulla problematica dell’Ospedale Guido Chidichimo di Trebisacce, che rischia di essere chiuso o fortemente ridimensionato. Le chiediamo pertanto di poter utilizzare 5 minuti del suo tempo prezioso per esporLe un problema vitale per le popolazioni dell’Alto Jonio; chi vi parla, Carmela Maradei della Fidapa, è stata delegata a ciò da tutte le Associazioni aderenti all’iniziativa.
Precisiamo innanzitutto che la stessa cosa sarà fatta con tutti i candidati alla Presidenza che si alterneranno sull’Alto Jonio.
La Regione Calabria con l’ultimo PSR tra l’altro individua l’ospedale di Trebisacce quale ospedale di Frontiera, essendo ai confini con la vicina Lucania e con l’Ospedale di Policoro.
Per l’Ospedale di Trebisacce però negli ultimi anni si è assistito ad un continuo depauperamento delle risorse umane, tecnologiche ed economiche, e recentemente anche strutturali.
Dal mese di Luglio scorso, infatti, a seguito di un intervento dei NAS, è stato chiuso il blocco operatorio e conseguentemente i reparti di chirurgia ed ostetricia/ginecologia.
A tutt’oggi, i lavori del blocco operatorio sono pressoché fermi nonostante la società civile senta forte la necessità di riavere al più presto i reparti chiusi.
Come sarà noto, in data 11novembre 2009 a Trebisacce si è svolta una grande manifestazione pacifica in difesa dell’Ospedale G. Chidichimo, a cui hanno partecipato oltre 5.000 cittadini del comprensorio; la manifestazione è stata organizzata da oltre 20 Associazioni con la finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni alla problematica.
A ciò sono seguite altre attività di sensibilizzazione, culminate nella produzione da parte delle Associazioni di due documenti che oggi le consegneremo per meglio poter valutare le nostre ragioni ben documentate.
Ragioni come Lei potrà capire che non sono per nulla campanilistiche ma basate su fatti concreti, di cui ne cito solo alcuni:
1. Nel 2006 nell’area del Distretto di Trebisacce i P.L. erano circa 180, pari a 3 posti letto x 1000 abitanti
2. La chiusura della Clinica acreditata di Sibari ha eliminato 100 posti letto;
3. Nel luglio scorso, in un area di circa 60.000 abitanti i PL del Chidichimo erano 70, che per 60.000 abitanti fanno 1,16 posti letto per mille abitanti, ed attualmente si è vicino allo zero %.
4. In altre realtà si dispone di oltre 5 posti letto x 1000 abitanti.
5. La “Fascia Jonica” ha una sua peculiare identità geografica e distribuzione comunale che non può essere "diluita" con Cosenza o con l'area del Pollino ne tanto meno con la “fascia tirrenica”.
6. L'ospedale di Trebisacce raccoglie l'utenza di 17 comuni, con 60.000 abitanti, in prevalenza disagiati per viabilità in quanto montani (700-1000 m. s.l.m) e che distano a loro volta da Trebisacce fino a 50 chilometri;
7. L'ospedale di Trebisacce, da un punto di vista strategico si trova ai confini con la Regione Basilicata dove opera un buon ospedale a Policoro, di facile accesso per viabilità e vicinanza.
8. Occorre tener ben presente che il nuovo ospedale della Sibaritide, di là da venire non sarà
certo in grado di soddisfare la domanda di ricovero per acuti della zona con i suoi 350 p.l..
9. Nella fase attuale a maggior ragione non si può procedere a politiche di strisciante dismissione
di reparti e di attività come purtroppo sta accadendo; ciò infatti crea una situazione molto rischiosa da un punto di vista assistenziale per i residenti ed una immediata negazione dell'assistenza ai cittadini, come gli ultimi due recenti episodi di parto testimoniano.
10. La situazione attuale vede un numero di posti letto effettivamente attivi pari a circa 300 per l’intera area della fascia Jonica e solo 28 per Trebisacce, e ciò si configura come una vera e propria grave deficienza che non garantisce i livelli essenziali di assistenza.
11. Se parliamo di produttività l’Ospedale di Trebisacce non stava meglio ma neanche peggio rispetto ad altre realtà dell’Azienda o della Regione.
Alla luce delle considerazioni esposte, le associazioni, in coordinamento tra di loro in difesa dell’Ospedale di Trebisacce, nel suo programa, Le chiedono per il Chidichimo di:
1. Salvaguardare comunque il ruolo di ospedale di Frontiera, per il contenimento della mobilità passiva verso Basilicata e Puglia, ma anche di ospedale che serve una vasta area Montana di riferimento.
2. Riaprire il Blocco operatorio, dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e della Chirurgia generale ripristinando l’esistente prima dell’intervento dei NAS;
3. Potenziare l’esistente e riorganizzare tutto il sistema di emergenza territoriale, pur tenendo conto del sistema di rete e nel rispetto dei LEA.
4. Individuare in funzione della mobilità passiva eventuali specialità aggiuntive di cui Le forniamo una proposta di massima già inviata alle istituzioni.

Tutte le Associazioni aderenti intendiamo perseguire con fermezza e determinazione, l’obiettivo di tutela del Diritto alla salute anche dei cittadini dell’Alto jonio, nel rispetto dei livelli essenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dalla normativa.
Questo può essere raggiunto con una programmazione che tenga conto delle reali esigenze dei territori interessati, e le popolazioni dell’alto Jonio pretendono ormai chiarezza sul destino della sanità nell’Alto Jonio.
La società civile che rappresentiamo si aspetta pertanto non promesse, ma un impegno politico-programmatico chiaro, forte, concreto, inequivocabile ed urgente teso a ripristinare le sorti del Chidichimo, atteso che da più parti della società civile echeggia un sentimento sempre più forte di sfiducia nella politica che se dovesse sfociare naturalmente in una forma di astensione spontanea dal voto, potrebbe rappresentare un ulteriore diritto negato per le popolazioni dell’alto Jonio.
Nel consegnarle copia dei due documenti citati, La ringraziamo per la cortese attenzione augurandole buon lavoro.

F.to Le Associazioni aderenti

venerdì 26 febbraio 2010

Ospedale di Trebisacce

Da un recente incontro con il DG Petramala alcuni Sindaci e Politici locali hanno appreso con sorpresa che i lavori avviati presso il Chidichimo riguardavano una sola sala operatoria; nessuno ne sapeva niente, ma le associazioni da mesi denunciano questo stato di cose, come confermano gli ultimi avvenimenti. Si sarebbe raggiunto questo obiettivo senza le Associazioni? Ora il vero fatto nuovo è che occorre predisporre un nuovo progetto relativo all’intero blocco operatorio, quindi altro tempo prezioso perso per il Chidichimo, ma forse guadagnato per i politici (vedi 29 marzo). E poi c’è da chiedersi se Sindaci e Politici erano allo stesso incontro, atteso che Bianchi parla di un incontro “tecnico e non Politico”, mentre Mundo parla di un “incontro interlocutorio e di natura prettamente politica”. Avevamo ragione a non fidarci delle rassicurazioni da parte di alcuni Sindaci e Politici (vedi rassegna stampa da novembre), tanto meno adesso a ridosso della campagna elettorale; Ma ormai non c’è tempo per le promesse, occorrono fatti. Infatti dopo otto mesi dalle prescrizioni dei NAS, i lavori di messa in sicurezza delle sale operatorie sono al punto di partenza, e l’intera vicenda fa registrare impegni disattesi da parte delle istituzioni, e riunioni dei Sindaci improduttive. Reparti chiusi e mai riavviati, che mettono a serio repentaglio la salute delle popolazioni dell’Alto Jonio, come dimostrano gli ultimi due episodi di parto artigianale miracolosamente andati a buon fine. Poi non ci lamentiamo se ci scappa il caso di malasanità! Le Associazioni rivendicando trasparenza si chiedono: Che fine hanno fatto le due proposte elaborate a Novembre ed a Febbraio dalle Associazioni mentre si parla di una ipotetica proposta dei Sindaci che non arriva? Come mai pur avendone fatto richiesta per iscritto al Sindaco di Trebisacce, nell’incontro con il dg non è stata coinvolta una delegazione delle Associazioni e dei medici? Come mai i lavori per gli ambulatori di oculistica e per il nuovo consultorio procedono speditamente, mentre quelli per le prescrizioni dei NAS non sono stati mai iniziati? Che fine hanno fatto i 400 mila euro della Regione finalizzati da due anni alle sale operatorie? Come mai si cerca a tutti i costi di evitare l’azione sinergica con le associazioni? Forse perché le Associazioni, i medici e la società civile non hanno bisogno di “un gesto politico forte” senza sostanza, ma di un gesto concreto, immediato e tangibile dopo mesi di promesse e rassicurazioni reiterate e disattese. Ci chiediamo quindi se fra un mese le donne dell’Alto Jonio potranno partorire di nuovo a Trebisacce, e l’Alto Jonio potrà riavere la garanzia di un intervento chirurgico a Trebisacce per le urgenze? Le Associazioni di Trebisacce pertanto, chiedono di avere da subito la piena operatività dell’ospedale con il ripristino immediato dei reparti chiusi dai NAS al di là delle promesse sul futuro; in assenza di atti concreti da parte del Presidente Loiero e dell’ASP, si assumono azioni di mobilitazione popolare pacifica da parte dell’intero Alto Jonio che rivendica il rilancio dell’Ospedale di Trebisacce, struttura indispensabile per i sessantamila abitanti ed un vasto territorio scoperto, a cui attualmente non sono garantiti i LEA mentre sono garantiti doppiamente a Rossano e Corigliano per la presenza di reparti fotocopia a 8 KM di distanza, oltre al ricorso alla Corte dei Conti.

F.to per LE ASSOCIAZIONI ADERENTI

giovedì 11 febbraio 2010

mercoledì 10 febbraio 2010

martedì 9 febbraio 2010

Al SIGNOR SINDACO di Trebisacce

A Tutti i SINDACI
dei Comuni del Comprensorio
Loro Sedi

AL Signor PRESIDENTE Regione Calabria
(On. Agazio LOIERO)
88100 CATANZARO

Al Direttore Generale dell’ASP
(Dott. Franco PETRAMALA)
Via Alimena, nr. 8
87100 Cosenza

E p.c. Al Signor PRESIDENTE
Provincia di Cosenza
(On. Mario OLIVERIO)
87100 COSENZA

E p.c. Al Signor PREFETTO
87100 COSENZA

Oggetto: Trasmissione proposta di riqualificazione Ospedale Trebisacce e della Struttura di Cassano .
Nel sottolineare la necessità inderogabile nell’immediato della ristrutturazione urgente delle due sale operatorie e della riapertura urgente dei reparti attualmente “sospesi”, a seguito dell’incontro del 2 gennaio con il Presidente Loiero le Associazioni di Trebisacce ed un gruppo di medici dell’Ospedale hanno elaborato una proposta di riqualificazione del Presidio di Trebisacce da inserire nei piani regionali; ciò al fine di contribuire a programmare il suo rilancio futuro in tutte le articolazioni tale da diventare anche un polo di attrazione, e fonte di risparmio per la mobilità passiva.
Con la presente trasmettiamo alle S.V. copia del documento contenente la proposta di cui in oggetto, a completamento della precedente inviata a suo tempo.
La proposta è dettagliata per singolo reparto ed individua il numero di posti letto da prevedere, le attività correlate per specialità da erogare, ed i servizi annessi tenendo conto anche delle prestazioni che frequentemente determinano mobilità verso altre Regioni. Si è ritenuto di voler inserire una proposta di riqualificazione della Struttura di Cassano, essendo la stessa collegata alle attività previste per l’Ospedale di Trebisacce.
A tale proposito si chiede cortesemente ai Sindaci di voler attentamente valutare e sostenere tale documento in ogni sede, ed alle autorità preposte, ASP e Regione, a voler provvedere all’inserimento nei piani di rientro e nel Piano Sanitario regionale.
Tutte le associazioni a nome della società civile esprimono la loro disponibilità al confronto con le istituzioni ed autorità competenti, ASP e Regione, anche attraverso delegazioni costituite dai Sindaci stessi, da rappresentanti dei medici Ospedalieri e delle Associazioni, e chiedono un incontro con il Presidente Loiero.
Sicuri di aver fatto cosa gradita, la speranza è che si possa finalmente assistere al rilancio e riqualificazione dell’Ospedale di Trebisacce, struttura indispensabile per i sessantamila abitanti dell’Alto Jonio, come peraltro dimostrano gli ultimi episodi di mancato rispetto dei LEA.
Distinti saluti

Allegati: proposta di riqualificazione dell’Ospedale di Trebisacce.

LE ASSOCIAZIONI ADERENTI E PROMOTRICI
1. ASS.OP.EC. - Trebisacce
2. ALBERO DELLA MEMORIA – Trebisacce
3. ITALIA NOSTRA - Trebisacce
4. TENNIS CLUB ALTO JONIO - Trebisacce
5. ASS. CULT. APS - Trebisacce
6. CROCE ROSSA ITALIANA - Trebisacce
7. F.I.D.A.P.A. - Trebisacce
8. ASS. UNI 3 - Trebisacce
9. ETA’ SERENA - Trebisacce
10. TRAPEZAKION - Trebisacce
11. MISERICORDIE - Trebisacce
12. PRO-LOCO - Trebisacce
13. A.C. ARSENAL - Trebisacce
14. SSP TREBISACCE-MOSTARICO
15. ASS. CULT. RIZOMA - Trebisacce
16. GIOCANDO SI CRESCE - Trebisacce
17. RANGERS REGIONE CALABRIA - Trebisacce
18. OFFICINE GRUNF - Trebisacce
19. U.S.A.L.T. TREBISACCE
20. AOPCA ARTE OLEARIA – Trebisacce
21. SALUS SUPREMA LEX
22. CITTADINANZA ATTIVA
23. TRIBUNALE DIRITTI DEL MALATO

F.to per LE ASSOCIAZIONI ADERENTI

Comunicato stampa congiunto Associazioni e Medici Ospedalieri

Le Associazioni ed i Medici Ospedalieri hanno consegnato alle Autorità competenti
la proposta di riqualificazione dell’Ospedale di Trebisacce e dell’Hospice di Cassano.
Il futuro della sanità nell’Alto Jonio, sta ora solo nella Volontà Politica di chi ci governa e ci amministra. Non ci sono attenuanti. Roma ha stanziato
ben 700 milioni di Euro, per la Sanità Calabrese.
La Società Civile, rappresentata dalle Associazioni Culturali, di Volontariato, di Categoria e Sportive, in unione con il G.M.O., Gruppo Medici Ospedalieri, hanno redatto un esaustivo ed articolato piano di ripristino e rilancio del Guido Chidichimo,
mettendolo a disposizione del Sindaco di Trebisacce Bianchi,
dei Sindaci del Distretto, del Pres. Reg. Loiero, del Dir. Gen. ASP Petramala e del Pres. Prov. CS Oliverio.
Gli ingredienti ci sono tutti: i soldi, le proposte, il potere.
Vorranno ora, i nostri “Capi”, dimostrare amore, senso di giustizia e di lealtà verso questo Alto Jonio, abbandonato a se stesso e spogliato di tutto, ripristinando la legalità sui Livelli Essenziali di Assistenza?
O vorranno insistere con l’iniqua assurdità di due ospedali a 10 km l’uno dall’altro, a Rossano e Corigliano, con 2 Chirurgie, 2 Ginecologie, 2 di tutto, mentre da noi, a 60000 Cittadini vengono negati i più elementari diritti, alla Salute ed alla Sopravvivenza, con le nostre Donne costrette a partorire per strada, e le nostre emergenze affidate al caso ed al traffico?
Abbiamo chiesto ufficialmente al Sindaco Bianchi, che una delegazione delle Associazioni e del G.M.O., possa sedere all’immediatamente prossimo tavolo
tecnico-amministrativo, al fine di poter dare ulteriori contributi al bene della nostra comunità. Speriamo, anche in virtù di quanto prodotto finora, dell’impegno e delle competenze, che questa legittima richiesta popolare e tecnica, non venga mortificata
ed umiliata dalla politica di un potere, troppo spesso, fine a se stesso.
Entrando nello specifico, la nostra proposta è articolata e dettagliata, con numero di posti letto per reparto, e prevede, oltre a tutti i servizi attualmente presenti, compreso il blocco operatorio (con due sale operatorie attive ed efficienti): il potenziamento di Medicina e Cardiologia-UTIC; la riqualificazione di Chirurgia, con chirurgia di base e d’urgenza, la chirurgia endoscopica e quella oncologica, più servizio di ecografia diagnostica ed interventistica; un centro sperimentale per la fecondazione assistita, con annesso punto nascita e punto donna; un reparto di ortopedia e traumatologia con un settore di medicina dello Sport (per frenare la prima causa di mobilità passiva verso Puglia e Basilicata, creando così una fonte di risparmio per la Regione); un reparto di Riabilitazione intensiva neuromotoria.
Richiamiamo tutti alle proprie responsabilità, verso il popolo, e verso la storia.

mercoledì 3 febbraio 2010

Donna gravida rischia di partorire per strada


Donna gravida alla 34° settimana con rottura delle membrane raggiunge l’ospedale e per fortuna si salva la bimba. E’ accaduto Martedì mattina,la signora Laschera Carmela,di 36 anni,del ‘1974,di Albidona alla sua trentaquattresima settimana di gravidanza,improvvisamente si accorge della perdita delle acque e chiama in aiuto i familiari. Non vi è tempo da perdere con l’auto di proprietà,pare del fratello, viene trasportata in ospedale a Trebisacce. Al pronto soccorso,alle ore 12,50 circa, di turno di dottore Sabatino Serrago che immediatamente interviene e visita la signora,ma subito dopo ne dispone il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale di Rossano,trattandosi anche di un parto prematuro,di un mese di anticipo. In ambulanza l’equipe dei dottori Leonardo Rago e Vito Bonanno,l’autista Giacinto Zaccaro e l’infermiere Natale Barbaro,alle ore 13,10 circa,iniziano il trasferimento per Rossano. Il ginecologo Leonardo Campana riceve la signora che subito trasferisce in sala parto.” Presentazione cefalica e parto normale,la bimba sta bene e farà compagnia alla sorellina”,afferma dopo il parto il ginecologo,quasi a fare intendere ‘routine’. Tutto è bene,ciò che finisce bene. Qualche considerazione. Dopo la chiusura del reparto di Ginecologia-ostetricia è normale non nascere più a Trebisacce. Ai soccorsi di emergenza e di urgenza il servizio ‘118’ deve ora aggiungere anche interventi che in teoria non dovrebbero essere di loro competenza,per dare comunque una risposta alla domanda dell’utenza. I familiari che soccorrono non sono attrezzati per valutare il rischio di proseguire la marcia per altro ospedale e preferiscono raggiungere il “G. Chidichimo” per assicurare nelle mani dei sanitari un paziente o familiare. In pratica rimane utile l’ospedale per l’utenza,nonostante la chiusura dei reparti.
Franco Lofrano